Farina di Ceci e Piselli
Farina ottenuta dalla lavorazione dei piselli verdi essiccati su macine in pietra naturale.
Da un punto di vista nutrizionale i piselli (è quindi la farina), sono tonici, diuretici (grazie alla presenza del potassio) e rafforzano le difese naturali dell'organismo agendo sul riequilibrio dell' intestino. Sono inoltre ricchi di proteine, calcio, potassio, ferro e fosforo, nonchè di fibra insolubile e solubile, tra cui due probiotiche, l'inulina e la pectina (in parte fermentate dalla flora batterica con la produzione di importanti acidi grassi, il propionico e il buttirico). Tra le vitamine spiccano la B1, B2, B3 e A
Modalità d'Uso:
Può essere impiegata per prodotti da forno dolci e salati in misura variabile dal 10 al 30% in abbinamento alla farina di frumento. La farina di piselli conferisce un gradevole sapore, migliora la morbidezza, aumenta il tenore proteico e abbassa l'indice glicemico dei prodotti a cui viene aggiunta.
Può inoltre essere impiegata per aumentare la "forza" (W) delle farine che generano glutine (farro, frumento e Kamut), impiegata nella misura ridotta del 1% in relazione alla farina che si vuole rinforzare.

Sale
Il Sale prodotto dal mulino San Giuseppe, proviene dalle Miniere di Sicilia,di origine antichissima. Infatti l’origine dei giacimenti siciliani risale a sei milioni di anni fa. Il Mediterraneo era isolato dall'Atlantico e della Sicilia erano emersi solo i Peloritani, i Nebrodi, i Sicani, le Madonie, i monti di Palermo e Trapani e l'altopiano Ibleo. L'area circondata da queste catene montuose si presentava come una vasta laguna salmastra nella quale gli apporti di acqua, marina e piovana, erano inferiori rispetto a quanto veniva allontanato per evaporazione dall'azione combinata del sole e del vento. Ciò portò a un continuo aumento della concentrazione dei sali fino a provocarne la precipitazione: cioè cominciarono a sedimentare, strato su strato, i sali disciolti nell'acqua del mare. I primi a precipitare furono i sali meno solubili, carbonati e solfati. Sopra questo letto di calcari e gessi si depositarono cristalli di cloruri e solfati di sodio, magnesio e potassio, che formarono spesse lenti compatte, cioè i giacimenti di sali alcalini, tra cui il salgemma. Il sale nutre molto meglio tutto l’organismo, comprese le vene e i capillari che si rinforzano, apportando molti più minerali e oligoelementi (secondo alcuni studiosi addirittura tutti) rispetto al comune sale marino. Inoltre questo sale non si deposita nelle arterie e non aumenta la pressione arteriosa.
